docente ed educatrice
esperta in progettazione educativa
per istituzioni culturali, scolastiche e contesti ad alta complessità socioculturale e linguistica
Mi occupo per diverse istituzioni culturali, scolastiche e realtà che operano in ambito sociale della:
• progettazione e realizzazione di attività educative volte al contrasto della povertà educativa;
• progettazione e realizzazione di laboratori musicali, multidisciplinari e volti ad un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie;
• progettazione e realizzazione di laboratori pratico-artistici;
• progettazioni e realizzazione di attività educative e percorsi di visita per pubblici specifici (MSNA, rifugiati e richiedenti asilo – salute mentale – disturbi dello spettro autistico);
• progettazione e realizzazione di attività educative e percorsi di visita in translanguaging;
• progettazione attività educative e percorsi di visita in LIS (Lingua dei Segni Italiana).
Illustrazione: © Roberta Gorni
«L’educazione non cambia il mondo,
cambia le persone che cambiano il mondo».
– Paulo Freire
La mia pratica educativa si muove sui confini porosi fra diverse discipline per abbracciare il cambiamento e la complessità. In quest’ottica l’arte, nelle sue molteplici espressioni, è uno strumento fondamentale per riflettere criticamente su noi stessi/e, sul nostro rapporto con il pianeta, sulla realtà sociale e immaginare come potrebbe essere, quello che Paulo Freire definirebbe, «l’inedito possibile». La sempre maggiore complessità dei contesti nei quali ci muoviamo necessita di una progettazione aperta e multidisciplinare, in grado di mettersi continuamente in discussione in un processo condiviso di ricerca-azione partecipata. Diventa così necessario aprire spazi di intervento e riflessione sulla nostra realtà sociale, scevri da pregiudizi e stereotipi, che propongano una rilettura critica del passato e del presente in un’ottica trasformativa. Come affermava bell hooks dobbiamo abbracciare la dimensione politica dell’educazione in modo che il nostro agire possa riflettere «la gioia per la diversità, la passione per la giustizia e l’amore per la libertà». Credo fermamente che l’educazione possa e debba essere vista come «pratica della libertà» in un processo condiviso di crescita reciproca che coinvolge sia le/gli educatrici/educatori che gli/le educandi/e.
La progettazione e la pratica educativa, sia in ambito museale che sociale, è per me un ambito di ricerca, un’occasione per sperimentare nuovi linguaggi e contaminazioni. Negli anni sono stata docente presso diverse istituzioni scolastiche italiane e collaboro con istituzioni culturali e realtà che operano nell’ambito sociale occupandomi della progettazione e realizzazione di attività educative, laboratori multidisciplinari e percorsi di visita guidati per bambini/e, adulti/e e pubblici con bisogni speciali. Nella progettazione pongo particolare attenzione al tema dell’accessibilità e dell’inclusività in un’ottica di rimozione delle barriere sia in termini fisici, linguistici, cognitivi che culturali, riconoscendo l’importanza della partecipazione culturale come motore del benessere individuale e dell’intera società.
Le attività che progetto sono volte a stimolare l’osservazione, il dialogo, l’ascolto, la partecipazione attiva e l’espressione personale attraverso diversi linguaggi. Un sentire globale colto nei gesti più semplici ma anche negli eventi più comuni del mondo in grado di far risuonare il nostro vissuto e le nostre emozioni. Nel realizzare questi progetti amo lasciarmi sorprendere dalle strade che l’immaginazione e la creatività ci invitano a percorrere, dalla molteplicità di voci, di prospettive e dai diversi modi in cui possiamo relazionarci alle opere e gli uni agli/alle altri/e.